domenica 12 settembre 2010

Le tre bare di John Dickson Carr

John Dickson Carr (1935),
Le tre bare,
Mondadori, 1988
"Le tre bare" è un classico romanzo giallo che ho recuperato sul mercato online dell'usato, non senza qualche difficoltà, in quanto non è più in ristampa da parecchi anni. E' perciò considerato un romanzo di nicchia, se paragonato ai classici di Agatha Christie, ma è anche molto ricercato per essere il capolavoro dell'autore e il summit della sua opera sugli "enigmi della camera chiusa": contiene infatti un capitolo interamente dedicato a tutti i possibili metodi dell'epoca per architettare un delitto in una camera che risulti chiusa dall'interno.

Durante una serata nevosa, un uomo viene ucciso nel suo studio, mentre in casa sono presenti svariate persone, che vedono entrare uno sconosciuto ma, dopo aver sentito uno sparo, non vedono uscire nessuno... inutile dire che la stanza viene trovata chiusa dall'interno, con solo la vittima agonizzante e nessuna impronta viene trovata nella neve intorno alla casa...
Inizia qui la complicata trama del romanzo, che porta il brillante dottor Gideon Fell (l'alter ego di Poirot) a scavare nel passato della vittima, tramite le deposizioni dei vari familiari e testimoni, scoprendo vecchie vicende di carceri e bare nell'antica Transilvania...

Purtroppo però c'è qualcosa che non va nell'intricato meccanismo narrativo dell'autore: troppi personaggi non hanno alcuno spessore, ma sembrano solo tratteggiati, come figurine sulla scena del delitto; il dipanarsi della trama non è molto lineare e costringe chi legge a continui "ripassi" delle scene precendenti, per recuperare qualche indizio perso nelle lunghe spiegazioni e deposizioni; le stesse spiegazioni (compreso il suddetto capitolo) sembrano più una compiaciuta auto-celebrazione dello scrittore che non un espediente narrativo per coinvolgere maggiormente il lettore nell'indagine in corso...ne risulta che il racconto procede a singhiozzi e chi legge è solo inizialmente stuzzicato dall'incedere della trama, ma poi fa davvero fatica a seguire le elaborate teorie della "camera chiusa", gli eureka di Fell e la macchinosa soluzione finale.

In definitiva..un ottimo ingranaggio giallo, un vero "bigino" della sua categoria, ma sicuramente un romanzo freddino, piatto, poco scorrevole...Agatha Christie è onestamente su un altro pianeta...

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