domenica 29 agosto 2010

Dieci piccoli indiani di Agatha Christie

Agatha Christie (1939, 1940),
Dieci piccoli indiani,
Mondadori, 2009
La trama fa ormai parte dell'immaginario collettivo: dieci estranei vengono attirati su un'isola privata da cui non possono fuggire. Uno dopo l'altro vengono uccisi da un misterioso assassino, seguendo le strofe di un' ossessiva filastrocca, fino all'ultimo sopravvissuto che si impicca per la disperazione, lasciando l'isola deserta e completando così alla perfezione il maggior "enigma della camera chiusa" della letterattura gialla.

Rispetto agli altri libri di successo dell'autrice, in "Dieci piccoli indiani" non c'è nessun investigatore ad aiutare il lettore a risolvere il caso, nessuna Miss Marple a cui aggrapparsi nei momenti bui, nessun Poirot dal quale farsi spiegare con un certo sollievo il come e il perchè del delitto...niente di niente!
Il povero lettore è abbandonato a sè stesso: incapace di trovare una spiegazione razionale alla situazione impossibile che si delinea, assiste come spettatore impotente al diabolico climax di omicidi che gli viene presentato e aspetta un qualche minimo indizio che non gli viene mai concesso...e quando alla fine arriva quasi a giustificare tutti i decessi, in virtù di una "giustizia divina" che punisce i colpevoli di vecchi reati, ecco il sospirato poscritto finale, che riporta un raggio di luce su "Nigger Island" e svela finalmente la soluzione del rompicapo insolubile...

Ancora una volta Agatha Christie ce l'ha fatta sotto il naso...anzi, ci ha proprio irriso, perchè non c'è nulla di soprannaturale nella storia...il colpevole c'è e non può che essere uno dei dieci...siamo noi che non siamo capaci di vederlo...!!

Con tutto ciò, stupisce forse che "Dieci piccoli indiani" sia il maggior capolavoro di Agatha Christie e, dati alla mano, il libro giallo più venduto in assoluto??

"...and then there were none." ["e nessuno ne restò."]

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